Wednesday, May 31, 2006

MOBBING GENITORIALE: CONVEGNO SULLA SEPARAZIONE GENITORIALE

La psicologia della separazione. In caso di conflitto che ha basi psicologiche e di blocco della comunicazione, la separazione non risolve il conflitto, ma lo esaspera. Il conflitto che dovrebbe essere gestito direttamente tra i genitori, mediante il dialogo, viene delegato agli avvocati che fanno la guerra giuridica, invece di ricostruire e stimolare il dialogo. Questa azione giuridica aggressiva, solitamente finalizzata a distruggere la parte avversa, viene condotta da avvocati e tecnici/giuristi non considerando il grave danno esistenziale che operano sui genitori e per conseguenza sui minori.

I minori subiscono un abuso psicologico in presenza di conflitto tra i genitori. Questa violenza psicologica e' grave sia che i figli assistano direttamente al conflitto, sia che ne vengano coinvolti osservando gli effetti della guerra sui genitori, sia quando subiscono una campagna denigratoria di un genitore nei confronti dell'altro.

Proprio nei casi in cui i genitori avrebbero maggior necessita' di un aiuto esterno, emerge l'assenza di chi possa fornire aiuto adeguato. Anche i minori non sanno che fare ne a chi rivolgersi. La via giudiziale sembra essere la soluzione, che invece innesca un conflitto di proporzioni ancora maggiori, perche' i legali perdono completamente di vista il benessere psichico dei minori, che e' diretta conseguenza del benessere psichico dei genitori e della loro capacita' di relazionarsi in modo dialogante e comprensivo.

La via giuridica si concentra sugli aspetti squisitamente materiali, dimenticando che la famiglia e' fondata ed ha compiti fondamentali di educazione dei minori che sono spirituali, culturali, di relazione e che pertanto riguardano essenzialmente la psiche.

Quando esiste una distanza tra le visioni dei due genitori e manca il dialogo necessario per ricomporre il conflitto, la separazione non risolve il conflitto.

Per risolvere il conflitto e' necessario uno sforzo, per stimolare il dialogo e la relazione, assumendo la prospettiva del bambino come elemento di socializzazione dei genitori.

La guerra giuridica innescata dagli avvocati, procede in direzione diametralmente opposta, secondo il principio della massima contrapposizione, distruggendo l'avversario con ogni per ottenere dei vantaggi. Si attua allora un mobbing genitoriale, finalizzato alla distruzione di un genitore per escluderlo e per metterlo in condizioni di inferiorita' tali da non poter piu' reagire.

Questo e' il mobbing genitoriale.

Se ne e' parlato al convegno Roma, 3 Maggio 2006

Adattamento e psicopatologia familiare nella separazione coniugale

MOBBING GENITORIALE: CONVEGNO AILAS SULLA SEPARAZIONE GENITORIALE

1 comment:

Unknown said...

INVITO x Organizzazione conferenza nazionale

"Aspetti psicologici nelle separazioni"

Patologie - Mobbing Genitoriale -
Mediazione e sensibilizzazione alla relazione - Legge

Carissimi, sto cercando di promuovere a Torino una conferenza scientifica-divulgativa che ponga in primo piano la psicologia e la pedagogia nelle separazioni ovvero nei conflitti familiari. L'obiettivo e' quello di promuovere una cultura e una serie di azioni per ridurre il conflitto.

Si deve ottenere un maggiore integrazione di competenze e risorse tra gli ambiti della psicologia/psichiatria/pedagogia e di legge/tribunali in modo da vedere riconosciuta la violenza psicologica esercitata con un tipico comportamento (MOBBING) che provoca patologie e danni esistenziali.

Invece di attendere le patologie prima di intervenire, riconoscere il mobbing consente di PREVENIRE intervenendo tempestivamente in modo da ridurre il conflitto.

Su tutti i giornali oggi si parla dei due ragazzini scappati di casa, dopo 10 anni di guerre in tribunale. Purtroppo spesso si leggono fatti di sangue. Questi drammi si possono e si devono evitare, anticipando l'azione legale o almeno attivandosi in parellelo ad essa con adeguate attivita' che pongano la psicologia in primo piano.

Vorrei invitarvi a partecipare a un comitato che si occupi di queste attivita' in modo permanente, dandoci come primo obiettivo primario di realizzare la prima conferenza a Torino. Metto in copia Ugo Zamburru psichiatra ASL e Maria Zuccolin presidente S.I.P. Societa' Italiana Psichiatria per il Piemonte, che mi hanno manifestato interesse e disponibilita' a dare un sostegno a questa iniziativa, se verra' confermata la sua concretezza, per ottenere patrocinio e diffusione.

Di questi problemi si occupano diverse associazioni che dovrebbero lavorare insieme per dare maggiore voce a un comune obiettivo: vedere riconosciuta la violenza psicologica e realizzare percorsi e procedure di intervento atti a prevenire e ridurre questa violenza.
Per avere la massima diffusione, oltre alle associazioni di categoria coinvolte (psicologi, psichiatri, legali, magistrati) dobbiamo coinvolgere sinergicamente tutte le associazioni di volontariato che si occupano del problema violenza psicologica e minori.

In particolare:
- le associazioni dei genitori per la riforma dell'affido condiviso
- le associazioni che si occupano di mobbing
- le associazioni che si occupano di tutela del minore

Il mobbing e' conosciuto in ambito lavorativo, e per questo riterrei importante coinvolgere le associazioni che se ne occupano, per fare sinergia e imparare dalla loro esperienza.

Se in ambito lavorativo puo' causare problemi, diventa evidente che nell'ambito della famiglia (che non ha un orario delimitato di esercizio) il mobbing sia ancora piu' grave per la sua continuta', pervasivita' e sopratutto quando oltre agli adulti coinvolge anche i minori.

Nell'ambito del mobbing genitoriale (che di solito precede o si sviluppa anche in parallelo a un processo di separazione) come punto di partenza propongo di prendere spunti dalla conferenza tenuta a Roma dalla AILAS.

Oltre ai tribunali in questa problematica dovrebbero essere coinvolti esperti pedagogi psicologi/psichiatri (quindi chi si occupa di terapia) e la societa' (scuola, comunicazione, giornalisti) in una conferenza che apra il dialogo con magistrati, avvocati, periti, per trovare un percorso che riduca il conflitto.

Vi prego di farmi avere vostri idee e commenti, con suggerimenti e proposte di relatori e interventi che possano arricchire il contenuto del convegno. Vorrei quanto prima presentare alla Regione, Comune e Istituzioni questa iniziativa.

Vi ringrazio per il vostro sostegno, importante anche soltanto come appoggio esterno.
Chi puo' contribuire direttamente al comitato organizzatore e' benvenuto con le sue proposte.

Cordialita'

Marco Baldassari